Le spezie: un viaggio tra Oriente e Mediterraneo

[cml_media_alt id='1728']mondo-spezie[/cml_media_alt]Le spezie: un viaggio tra Oriente e Mediterraneo
(di Valentina Spennato, biologa, docente UCMed)

Parlare di spezie è un po’ ripercorrere l’antica “rotta delle spezie”, tratto di mare tra Europa e India, attraverso un magico viaggio dei sensi, fatto di profumi, colori, sapori e storia. Pronti a partire?

Fin dai tempi più antichi le spezie sono conosciute e usate per le loro molteplici e sorprendenti proprietà, non solo in cucina ma anche in ambito farmacologico ed estetico. Come riportano alcuni papiri del 1555 a.C, gli antichi egizi utilizzavano normalmente coriandolo, finocchio, ginepro, cumino, aglio, timo; in una piramide databile intorno al 1000 a.C sono state persino ritrovate foglie di menta secca. Ippocrate (460-377 a.C), forse il più famoso medico greco, utilizzava l’aglio per curare il cancro all’utero, la menta per i suoi effetti benefici sull’apparato digerente, la liquirizia per curare i problemi respiratori e il rosmarino per migliorare e fortificare la memoria. L’Ayurveda, medicina tradizionale indiana nata circa 5000 anni fa, prevede un largo uso di erbe e spezie: la curcuma per curare l’ittero, il basilico per la salute del cuore, la cannella per migliorare la circolazione sanguigna e lo zenzero come medicina universale e in particolare per alleviare nausea e indigestione. Ma il vero periodo d’oro delle spezie fu nel tardo Medioevo, quando, per agevolarne il trasporto dai paesi orientali, i commercianti aprirono la suddetta “rotta delle spezie”; in quel periodo le spezie erano considerati beni di lusso e simbolo di ricchezza, tanto che molte guerre scoppiarono per il controllo dei loro paesi produttori.

Le spezie sono sostanze aromatiche di origine vegetale e possono essere ottenute da radici (zenzero), fiori (lavanda), frutti (vaniglia, pepe), cortecce (cannella), semi (finocchio) e foglie (origano) di alcune piante. Si distinguono dalle erbe aromatiche in quanto, mentre generalmente queste ultime sono utilizzate fresche e hanno una fragranza delicata, le spezie vengono utilizzate in seguito ad essiccamento e lavorazione – talvolta ridotte in polvere o miscelate – e per il loro sapore spiccatamente intenso e deciso. Spesso, tuttavia, questa differenza non è così netta.

Il caratteristico aroma di ogni spezia è dovuto a particolari sostanze chiamate fitochimici, che le piante utilizzano per proteggersi da insetti, patogeni e parassiti. Infatti, oltre a rendere particolarmente saporite e invitanti molte ricette e sostituire ingredienti poco salutari come sale, zucchero e acidi grassi saturi, le spezie sono da sempre utilizzate per la conservazione dei cibi proprio grazie all’azione antimicrobica dei fitochimici. Aglio, cipolla, origano e peperoncino sono potenti battericidi e il pepe nero è addirittura in grado di impedire la crescita di uno dei più temuti e pericolosi batteri dei cibi, il Clostridium botulinum, più comunemente noto come botulino.

Diverse ricerche scientifiche relativamente recenti si sono focalizzate sui benèfici  effetti di spezie ed erbe aromatiche sulla salute.  È stato sperimentalmente dimostrato che cannella e aglio hanno la capacità di ridurre il livelli di colesterolo LDL (quello cosiddetto “cattivo”) e trigliceridi: uno spicchio e mezzo di aglio al giorno abbassa il livello di colesterolo del 9%. Rosmarino e citronella possono inibire la proliferazione di cellule cancerose rispettivamente nel seno e nel colon. Valeriana e passiflora hanno, come noto, proprietà tranquillanti. Il ginseng è in grado di abbassare i livelli di glicemia. Lo zenzero ha forti proprietà anti-infiammatorie:  tra i 510mg e 1g di estratto di zenzero al giorno, può ridurre il dolore da artrite alle ginocchia. Inoltre, il consumo di alcune spezie può agire in sinergia con altri nutrienti, migliorandone l’assorbimento e aumentandone la biodisponibilità. Per esempio, il consumo di maggiorana aumenta del 200% l’assorbimento delle sostanze antiossidanti.

E se vi sembra ancora poco, per i loro effetti vasodilatatori – aumentano il flusso sanguigno – pepe nero, peperoncino, zafferano,  chiodi di garofano e origano sono da sempre considerati afrodisiaci. Allora, cosa aspettate? Aggiungete un po’ di spezie alla vostra vita!

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