“A tavola si combatte con la morte“, dicono i nostri anziani. Chissà se il riferimento è al fatto che nutrendoci (e bene) allontaniamo di fatto il giorno della dipartita oppure al fatto che bisogna prestare la massima attenzione a dei gesti banali ma potenzialmente pericolosi come ingoiare un boccone. Bambini, ma anche adulti, possono restare vittime di soffocamento proprio perchè – come naturale che sia quando ci si diverte – a tavola ci si distrae. Ma ovviamente i rischi non sono legati al soffocamento, perchè un ristorante è un luogo come un altro e, anche se non ci si pensa, anche qui non siamo immuni da malori improvvisi.
Inconsciamente molti di noi rifiutano l’idea di pensare alla sicurezza quando andiamo a fare qualcosa di così piacevole come un pranzo fuori con gli amici o la famiglia, o quando finalmente facciamo pausa e scendiamo alla tavola calda sotto l’ufficio. Ma razionalmente dovremmo invece pensare che la sicurezza è un concetto che dovrebbe rientrare in ogni momento della nostra vita, dovrebbe
far parte di uno stile di vita.
Per questo UCMed – l’Università della Cucina Mediterranea, quest’estate ha costretto gli italiani a pensare sottoponendo loro questionario di 4 domande. Lo stesso che proponiamo a voi, affinchè la sicurezza nella ristorazione diventi preoccupazione e cultura condivisa e i distretti turistici si attrezzino per far sì che la sicurezza diventi un asset, un valore nell’offerta turistica. “Venite a mangiare in costiera X o nella valle Y! Non solo godrete di cibo genuino e splendide viste, ma il nostro personale saprà come prendersi cura di voi, in ogni momento”. Questi sono gli slogan che vorremmo sentire, ed è per questo che UCMed, da ormai un anno, sta portando avanti il progetto Boccone sicuro (link al video) in collaborazione con il GIEC (Gruppo Intervento Emergenze Cardiologiche), per formare il personale del settore turistico nella manovra di disostruzione delle vie aeree “di Heimlich”.
I risultati del questionario li abbiamo esposti al XXI Congresso nazionale del GIEC appena svoltosi a Napoli. Le risposte sono incoraggianti e ci dimostrano che la saggezza sta prendendo il posto del fatalismo e della scaramanzia. Ve li riportiamo di seguito, con le relative domande. E voi, cosa avreste risposto?
1) Se, a parità di rapporto qualità/prezzo, sapesse che in un ristorante o albergo il personale è stato formato per gli interventi di primo soccorso (massaggio cardiaco, manovra di Heimlich, respirazione bocca a bocca), questo costituirebbe titolo preferenziale per sceglierlo? SI 87,8 % NO 12,2%
2) Pensa che una formazione specifica in primo soccorso dovrebbe essere obbligatoria per tutto il personale di ristoranti e alberghi? SI 99,6 % NO 0,4 %
3) Se lei sapesse che un territorio (ad es. penisola sorrentina) operano numerosi ed efficaci presìdi mobili quale l’unità coronarica mobile, questo costituirebbe titolo preferenziale per trascorrere un periodo di vacanza, un weekend, per andare al ristorante in quel territorio? SI 90,7 % NO 9,3 %
4) Quanto sarebbe disposto a pagare in più se quel plus servisse a formare in primo soccorso, il personale del ristorante o albergo di cui è cliente?
ZERO Fino a 1 Euro Fino a 5 Euro Fino a 10 euro Oltre 10 euro
20,1 % 4,9 % 7,3 % 35,7% 32%