Il decennale trend di crescita di iscrizioni da parte degli Istituti Alberghieri Statali, come anche testimonaito in un recente articolo de “La Stampa” , permette di capire l’importanza del turismo nell’economia del nostro Paese. Il personale preparato è sempre molto richiesto, specialmente dall’estero, così che le occasioni di lavoro sono numerose e con ottime condizioni di ingaggio. La preparazione professionale degli italici neo-chef però non è garantita solo dall’istruzione statale. Gli studenti in essa ricevono una buona preparazione, ma di base. Oggi sono sempre più diffuse e frequentate le scuole di formazione post diploma, dove le giovani leve si specializzano per entrare in un settore ad alta competizione, specialmente se si pensa alla ristorazione gourmet.
In questo scenario si colloca, da sei anni, anche l’Università della Cucina Mediterranea (UCMed) che con i suoi consulenti formatori ed in sinergia con l’industria alberghiera locale si propone di formare degli chef attenti soprattutto alla valorizzazione delle materie prime locali, usando tecniche di preparazione e cottura adeguati alla salvaguardia dei principi nutritivi. Tutto questo, in primis, per salvaguardare e diffondere i principi del modello “Dieta Mediterranea”, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
UCMed non si è posta in competizione con l’istruzione alberghiera statale, ma ha inteso invece avviare una stretta collaborazione, tanto da essere stata anche la promotrice del polo formativo “Campania 3B – La Campania Bella, Buona e Brava”, riconosciuto dalla Regione Campania, che vede il coinvolgimento di tre scuole alberghiere della nostra regione, in 3 differenti province.