Da Maresca a Esposito…uno chef non va mai in pensione!

[cml_media_alt id='1579']Franco Luise foto di Vincenzo Califano[/cml_media_alt]A Sorrento ha chiuso i battenti nella centralissima “Piazza Lauro” il ristorante-tavola calda “Angelina Lauro” fondato dallo chef Alessandro Maresca di Massa Lubrense con la moglie Antonietta Porzio di Piano di Sorrento e che apriva i battenti il 26 aprile 1980. Il successo del locale consisteva nell’abbinamento del servizio di rosticceria e tavola calda alla rinomata cucina tradizionale sorrentina e ne faceva rapidamente uno dei punti d’incontro più apprezzati di un’offerta gastronomica attenta ed aperta alle nuove tendenze del mercato anche giovanile. Dopo la decisione di chef Maresca di trasferirsi a Padova, il locale, pur conservando l’originale denominazione, attraversava un periodo un po’ difficile, ma con l’avvento dello chef Antonino Esposito che l’ha condotto fino al 31 dicembre 2015 “Angelina Lauro” è diventato uno dei locali più apprezzati soprattutto dagli intenditori delle ricette tradizionali che Esposito ha proposto con grande umiltà, ma con l’assoluta maestria di un cuoco che sa bene il fatto suo e meriterebbe altri scenari. Con la sua “pasta alla genovese” ha deliziato tutti i più raffinati palati e amanti di questa specialità culinaria aggiudicandosi un primato anche nel gusto dei tanti turisti stranieri che ne hanno potuto apprezzare l’esclusività. Memorabile la serata con cui chef Esposito ha preparato una cena esclusiva per un collega di livello internazionale, Chef Franco Luise, padovano e ospite di UCMed per presentare, guarda caso, il suo libro intitolato “Cuoco senza stelle“. Un riconoscimento ai veri protagonisti della cucina italiana, quelli che cucinano tutti i giorni senza i bagliori dei riflettori mediatici e la cui maestria è un dato acquisito dal mercato. Per Chef Luise l’incontro con Chef Esposito si è rivelato un momento suggestivo di sapori e di valori con l’omaggio del suo libro da parte dello chef-scrittore al collega sorrentino anch’egli rigorosamente “senza stelle”. Uno chef, però, non va mai in pensione perchè la sua arte è parte di sè, sempre pronta a ricomparire in ogni luogo dove c’è una cucina e ci sono commensali ansiosi di gustare i suoi piatti e le sue specialità.

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