Prima che la cucina divenisse un fenomeno mediatico e gli Chef i nuovi idoli di un’opinione pubblica sempre pronta ad affezionarsi alle nuove tendenze sociali e del mercato, c’è chi la gastronomia l’ha studiata e l’ha promossa con l’intento di valorizzarne storia, tradizioni, sapori e trasformando il territorio in una culla di civiltà legata alla tavola. Sergio Corbino oggi compie 80 anni e negli ultimi trenta è stato, con discrezione e umiltà, ma anche tenacia, il protagonista di una svolta che ha contribuito in modo determinante, oserei dire anzi decisivo, all’affermazione della gastronomia d’eccellenza in Penisola Sorrentina.
Dirigente d’azienda in pensione, nel 1989 ha fondato la delegazione campana della Chaine des Rotisseurs, la più antica associazione gastronomica mondiale di cui diventa Consigliere gastronomico per l’Italia (1994-2001). Dal 1984 è membro dell’Accademia Italiana della Cucina di cui dal 2001 è Delegato della Penisola Sorrentina. Per l’Accademia è membro del Centro Studi Nazionale e della Consulta Nazionale. Collaboratore del Mensile “Civiltà della tavola“, è giornalista-pubblicista dal 1999. E’ stato numerose volte ospite di Casa Alice (Sky), Rete4 e altre emittenti nazionali. Ha pubblicato una raccolta di ricette in 4 volumi pubblicati per ESI (2001-2003), un ricettario in lingua inglese (IPOC ed.), oltre a una serie di racconti dove l’arte culinaria fa sempre da sfondo. Nel 2009 ha vinto i premi letterari “Orio Vergani” (ex aequo) e il Verdicchio d’Oro del Comune di Staffolo. Ha scritto i libri: “La pasticciera con il naso di Pulcinella&88 ricette di primi piatti di pasta”; “88 ricette di secondi piatti”; “La locanda di Chiomadoro&88 ricette di dolci”; “88 ricette di piatti di mezzo&contorni”. Editi dalla E.S.I. Editrice Scientifica Italiana. “Le follie del menestrello Bernardo” Editore Poseidon. “Le avventure di un cuoco galante con 55 ricette per conquistare la donna amata”. “The Naples Chef Cooks: pasta&first courses: 51 Italian recipes” Edito da IPOC Italian paths of culture.
Un napoletano innamorato della terra sorrentina dove ha conosciuto e sposato Silvana Cariello con la quale ha animato e anima le conviviali accademiche alla costante ricerca di una cucina fatta d’amore e di passione oltre che di abilità e inventiva. In tutti questi anni l’iniziativa accademica è stata immortalata nelle pagine della storica rivista “Civiltà della Tavola” e in numerosi romanzi e libri attraverso i quali Corbino ha raccontato la terra, i prodotti, i piatti e le ricette, le storie, i costumi e le emozioni che si incarnano nella cultura della convivialità e con essa dell’accoglienza e dell’ospitalità della terra sorrentina.
Seguace ed allievo della grande Jeabbe Caròla Francesconi, sotto la cui guida è stato anche docente nei corsi di cucina più prestigiosi e tra i primi interpreti di programmi dedicati all’arte del cucinare, Corbino è uno dei 12 membri del Centro Studi Nazionale “Franco Marenghi” dell’Accademia. Una presenza discreta ma significativa, quella di Corbino, al fianco dei protagonisti di performance gastronomiche di livello internazionale: per tutti Alfonso e Livia Iaccarino che con Sergio coltivano un antico e straordinario rapporto di stima ed affetto che si rinnova ad ogni occasione. Cinque anni fa Sergio Corbino ha inteso mettere a disposizione questa storia personale e questa esperienza di vita partecipando alla fondazione dell’Università della Cucina Mediterranea a Sorrento di cui è presidente.
Istituzione culturale oggi divenuta anche Polo Tecnico-Professionale della Regione Campania con l’obiettivo di offrire ai giovani l’opportunità di formarsi e di intraprendere una carriera in questo settore grazie anche alla fiorente attività imprenditoriale della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera. Non solo, ma anche sostenendo l’impegno della terra sorrentina a diventare protagonista di un progetto culturale legato alla sua storia e alle sue tradizioni culinarie e gastronomiche con l’obiettivo di contaminare positivamente la più ampia comunità umana, sociale ed economica che ruota intorno al mondo della tavola.
Un’esperienza che guarda lontano, con la consapevolezza che se le mode e le tendenze si esauriscono e passano, invece l’amore per la buona tavola e l’ansia di conoscenza che ispira, restano e alimentano la nostra civiltà. Come? Attraverso la conservazione e la valorizzazione di prodotti che diventano piatti grazie alle abilità degli chef e di sapori che ricordano luoghi e tradizioni anche familiari e rappresentano l’identità genuina di questa terra, del valore che conferisce a questi territori una peculiarità ricercata ed apprezzata in Italia e nel mondo intero. Auguri Presidente!